E' difficile capire dove finisce il genio e dove inizia la follia, ma una cosa è certa, la nave Jolanda è un bastimento carico, anzi strabordante di poesia.
Alberto, auto incoronatosi "Il Re del PO" è l'autore di questa poesia, che viene scritta ogni giorno su un'effimera pagina fatta di fini granelli di sabbia, la sabbia del Po. Una pagina segnata dal tempo, dall'acqua, dal vento e da chissà quanti altri elementi. Migliaia di rami, tutti regalati dalle acque del fiume, sapientemente intrecciati e fissati tra di loro con chili e chili di chiodi, prendono forma e assumono le sembianze della nave più fantasiosa che sia mai stata ormeggiata sulle rive del Po. Di fronte, sull'altra sponda, quasi come se fosse in competizione si intravede un'altra grande nave, questa volta in acciaio, la Stradivari, che con la sua altrettanto imponente stazza sembra osservare con curiosità ciò che succede da questa parte. Ma se la Stradivari ha bisogno di acqua per navigare la Jolanda no; a lei non serve ne acqua ne tanto meno motore perchè questa è una nave che naviga su un fiume immaginario, alla scoperta di qualsiasi cosa voglia scoprire chi decide di salire a bordo. Non si paga il biglietto e tutti la possono guidare, non bisogna nemmeno avere la patente per poterlo fare. Tutto quello che serve è dentro ognuno di noi, basta solo farlo riemergere. A bordo non manca nulla e c'è spazio per tutti; c'è la terrazza imperiale con il trono della regina, c'è il balcone di Romeo e Giulietta, c'è il salotto, il presepe, il parco giochi, la sabbia per i bambini ma ci sono anche le prigioni... non manca veramente nulla, in fondo basta solo cercare perchè tutto ciò che si cerca li c'è. Tutto compare magicamente da un paio di rami, un pugno di chiodi ed una vecchia persiana sapientemente assemblati. Il viaggio non ha una durata, non c'è partenza e non c'è ritorno, il viaggio è un viaggio e basta. Ognuno di noi può scegliere di navigare per un minuto, un'ora o un giorno intero in compagnia di Alberto, un grande comandante che, ne sono certo, non abbandonerà mai la sua Jolanda.
Alberto, auto incoronatosi "Il Re del PO" è l'autore di questa poesia, che viene scritta ogni giorno su un'effimera pagina fatta di fini granelli di sabbia, la sabbia del Po. Una pagina segnata dal tempo, dall'acqua, dal vento e da chissà quanti altri elementi. Migliaia di rami, tutti regalati dalle acque del fiume, sapientemente intrecciati e fissati tra di loro con chili e chili di chiodi, prendono forma e assumono le sembianze della nave più fantasiosa che sia mai stata ormeggiata sulle rive del Po. Di fronte, sull'altra sponda, quasi come se fosse in competizione si intravede un'altra grande nave, questa volta in acciaio, la Stradivari, che con la sua altrettanto imponente stazza sembra osservare con curiosità ciò che succede da questa parte. Ma se la Stradivari ha bisogno di acqua per navigare la Jolanda no; a lei non serve ne acqua ne tanto meno motore perchè questa è una nave che naviga su un fiume immaginario, alla scoperta di qualsiasi cosa voglia scoprire chi decide di salire a bordo. Non si paga il biglietto e tutti la possono guidare, non bisogna nemmeno avere la patente per poterlo fare. Tutto quello che serve è dentro ognuno di noi, basta solo farlo riemergere. A bordo non manca nulla e c'è spazio per tutti; c'è la terrazza imperiale con il trono della regina, c'è il balcone di Romeo e Giulietta, c'è il salotto, il presepe, il parco giochi, la sabbia per i bambini ma ci sono anche le prigioni... non manca veramente nulla, in fondo basta solo cercare perchè tutto ciò che si cerca li c'è. Tutto compare magicamente da un paio di rami, un pugno di chiodi ed una vecchia persiana sapientemente assemblati. Il viaggio non ha una durata, non c'è partenza e non c'è ritorno, il viaggio è un viaggio e basta. Ognuno di noi può scegliere di navigare per un minuto, un'ora o un giorno intero in compagnia di Alberto, un grande comandante che, ne sono certo, non abbandonerà mai la sua Jolanda.