Terzo appuntamento con le "interviste Flash".
Questa volta parliamo di fotografia con un Alberto Ghizzi Panizza, giovane fotografo parmigiano, conosciuto in tutto il mondo per le sue incredibili fotografie macro (quelle delle damigelle per esempio), ma in realtà fotografo eclettico che affronta con con meticolosa precisione svariati generi, dal paesaggio alla fotografia naturalistica, fino ad arrivare all'astrofotografia.
Fotografo particolarmente sensibile e attento a ogni minimo dettaglio riesce a stupire il suo pubblico attraverso una produzione fotografica caratterizzata da una nitidezza che colpisce e affascina.
Questa volta parliamo di fotografia con un Alberto Ghizzi Panizza, giovane fotografo parmigiano, conosciuto in tutto il mondo per le sue incredibili fotografie macro (quelle delle damigelle per esempio), ma in realtà fotografo eclettico che affronta con con meticolosa precisione svariati generi, dal paesaggio alla fotografia naturalistica, fino ad arrivare all'astrofotografia.
Fotografo particolarmente sensibile e attento a ogni minimo dettaglio riesce a stupire il suo pubblico attraverso una produzione fotografica caratterizzata da una nitidezza che colpisce e affascina.
Ognuno di noi ha una visione personale delle cose che ci circondano ma il tuo sguardo spesso risulta essere molto più attento e particolarmente sensibile. Riusciresti a dirci qual è il tuo approccio con il mondo che fotografi?
Io amo la fotografia a 360 gradi, mi piace sperimentare e sono sempre incuriosito dalle novità. La fotografia per me è prima di tutto passione. Quello che amo di questa arte è mostrare il bello del mondo che ci circonda e cercarlo anche nei più piccoli dettagli. Noto che molto spesso la gente non si accorge della bellezza che possiamo trovare ovunque attorno a noi dandola molto spesso per scontata. A me piace proprio questo. Riscoprirla.
Come avviene la scelta dei soggetti che decidi di fotografare e quanta importanza dai al loro studio ed alla loro conoscenza?
Il mio approccio è soprattutto emozionale ed istintivo. Non sempre ho il tempo di studiarli ed approfondirne la conoscenza. Molto spesso gli incontri sono fortuiti. Anche nella fotografia di paesaggio trovo sempre scorci che non avevo previsto di fotografare. Nel riprendere gli insetti invece dopo circa 10 anni spesi a scattargli immagini ho cominciato a conoscerne le caratteristiche. Questo senza dubbio mi aiuta molto nel coglierne gli aspetti più interessanti.
Spesso nelle tue immagini si percepisce un realismo che in certi casi sembra superare la realtà, attraverso una cura impressionante di ogni dettaglio. Sei così preciso anche nella vita di tutti i giorni?
Ahahahah! Dipende un po' dalle cose ma in genere sono abbastanza disordinato. Effettivamente però nella fotografia mi piace rincorrere la perfezione visiva anche se a distanza di 6 mesi trovo sempre difetti nelle mie fotografie e vorrei avere la possibilità di rifarle. Concordo comunque che una fotografia deve prima di tutto essere emozionante più che essere tecnicamente perfetta.
Qual è stato il tuo percorso di formazione e quali ritieni siano stati gli insegnamenti più preziosi che ti sono stati trasmessi?
Io sono autodidatta ma frequento da sempre circoli fotografici e fotografi professionisti. Ho sempre preferito tanta pratica più che lo studio. I viaggi fotografici sono quelli che più mi hanno aiutato nell'affinare la tecnica e l'occhio nella ricerca dei soggetti e delle inquadrature. Conoscere e confrontarsi con esperti di vari generi è stato per me fondamentale. Mi piace comunque molto anche leggere libri e riviste per ampliare le mie conoscenze.
Tra le tue peculiarità vi è sicuramente quella di sfruttare al massimo le prestazione delle attrezzature che hai a disposizione; esiste secondo te un limite tecnico che se venisse superato potrebbe comportare una rivoluzione nella fotografia?
Conoscere bene la propria attrezzatura e conoscerne i limiti è fondamentale per ottenere l'immagine che vogliamo e per non perdere l'attimo mente impostiamo la fotocamera. Conosco a memoria ogni settaggio della mia macchina anche se a volte trovo funzioni nascoste tra gli innumerevoli menù. Studiare bene il manuale della fotocamera è di grandissimo aiuto. I limiti della tecnologia vengono superati continuamente e la qualità delle fotocamere è in costante aumento. Mi piace seguirne gli sviluppi. La fotografia è bidimensionale rendendola da una parte affascinante ma limitandola allo stesso tempo. Ho quindi sperimentato anche un po' di fotografia in 3D. Mi piace molto, ma è ancora troppo complicato gestire il tutto. In futuro spero che questa diventi più semplice in modo da dare una dimensione in più e quindi tanti nuovi spunti di creatività.
Quali percentuali di importanza attribuiresti alla tecnica, alla formazione, all'attrezzatura ed alla creatività?
Penso che siano tutte molto importanti, ma la creatività per me va al primo posto di questa classifica. In un mondo dove siamo tutti fotografi trovare uno scatto diverso dagli altri e che ti possa distinguere è sempre più difficile ma di fondamentale importanza. Ovviamente l'attrezzatura conta e aiuta, soprattutto nelle situazioni più difficili. Avere formazione e occhio fotografico è importate per riuscire a comporre l'immagine durante la fase di scatto senza perdere tempo e a non farvi sfuggire l'essenza dello scatto che vogliamo catturare.
Si sa, le attrezzature fotografiche pesano parecchio... quanto pesa il tuo zaino e qual è l'attrezzatura alla quale non potresti rinunciare?
Fare lo zaino e rientrare nei pesi consentiti è uno dei miei incubi. Porterei sempre tutto quello che ho ma non è possibile, cerco quindi di avere un po' di tutto per poter riprendere ogni tipo di situazione che mi si potrebbe presentare. Generalmente non rinuncio a 4 ottiche che mi coprano tutte le lunghezze focali. Quindi un ultragrandangolare, un normale, un zoom supertele e ovviamente un macro. In questo modo il mio zaino e sempre un bel macigno, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
Fotograficamente parlando qual è il tuo difetto più grande ed il tuo pregio più grande?
Probabilmente la mia passione per tutti i generi fotografici, mi piacciono tutti. Il che potrebbe essere sia un pregio che un difetto.
A volte la fotografia può diventare una sfida con se stessi... è successo anche a te? Qual è stata la tua sfida fotografica più grande?
Vero, mi piace migliorare sempre la qualità delle mie foto e si anno in anno noto i miglioramenti e dove potrei ancora migliorare. È una voglia costante di perfezionarsi. La fotografia è soprattutto una competizione con me stesso e non una gara con gli altri. Spesso le foto che più mi danno soddisfazione sono quelle che a volte non vengono notate dal pubblico.
Da qualche tempo sei entrato a far parte di uno dei dream-team della fotografia, vuoi spiegarci come è iniziata la tua collaborazione con Nikon e come ti trovi all'interno di questa prestigiosa squadra?
Si sono davvero felice di far parte di questo gruppo. È da quando presi la mia prima Nikon che mi scattò la vera e propria passione per la fotografia e la voglia di sfruttare al massimo la mia attrezzatura. Collaborare con loro è una grandissima soddisfazione. Tutto è iniziato da quando Nikon Europa ha notato e deciso di pubblicare le mie immagini anche per le sue riviste cartacee e digitali.
Oggi sicuramente vi sono tanti fotografi che traggono ispirazione tue fotografie, ma tu a chi ti sei ispirato e chi il fotografo contemporaneo che ammiri di più?
Mi è stata fatta spesso questa domanda, ma non ho fotografi a cui mi ispiro. Ho tanti libri di tanti autori che ammiro e che seguo, ma ho sempre cercato uno stile tutto mio.
La tua passione per la fotografia spesso si coniuga con un'altra grande passione, quella per i viaggi. Credi che sia possibile realizzare buone fotografie senza viaggiare?
Si viaggiare e conoscere il mondo è una delle mie priorità. Ma questo non è per nulla indispensabile per fare ottime fotografie. Le mie immagini di maggior successo sono state spesso scattate a pochi chilometri da casa. Viaggiare da ovviante la possibilità di trovare nuove fonti di ispirazione.
Riusciresti invece a partire per un viaggio senza macchina fotografica?
Pur di viaggiare partirei anche senza fotocamera ma sarebbe sicuramente una sofferenza non poter riprende le situazioni più interessanti. Fortunatamente ormai tra reflex, compatte e smartphone è quasi impossibile non avere l'opportunità di scattare fotografie nei propri viaggi.
www.albertoghizzipanizza.com
Io amo la fotografia a 360 gradi, mi piace sperimentare e sono sempre incuriosito dalle novità. La fotografia per me è prima di tutto passione. Quello che amo di questa arte è mostrare il bello del mondo che ci circonda e cercarlo anche nei più piccoli dettagli. Noto che molto spesso la gente non si accorge della bellezza che possiamo trovare ovunque attorno a noi dandola molto spesso per scontata. A me piace proprio questo. Riscoprirla.
Come avviene la scelta dei soggetti che decidi di fotografare e quanta importanza dai al loro studio ed alla loro conoscenza?
Il mio approccio è soprattutto emozionale ed istintivo. Non sempre ho il tempo di studiarli ed approfondirne la conoscenza. Molto spesso gli incontri sono fortuiti. Anche nella fotografia di paesaggio trovo sempre scorci che non avevo previsto di fotografare. Nel riprendere gli insetti invece dopo circa 10 anni spesi a scattargli immagini ho cominciato a conoscerne le caratteristiche. Questo senza dubbio mi aiuta molto nel coglierne gli aspetti più interessanti.
Spesso nelle tue immagini si percepisce un realismo che in certi casi sembra superare la realtà, attraverso una cura impressionante di ogni dettaglio. Sei così preciso anche nella vita di tutti i giorni?
Ahahahah! Dipende un po' dalle cose ma in genere sono abbastanza disordinato. Effettivamente però nella fotografia mi piace rincorrere la perfezione visiva anche se a distanza di 6 mesi trovo sempre difetti nelle mie fotografie e vorrei avere la possibilità di rifarle. Concordo comunque che una fotografia deve prima di tutto essere emozionante più che essere tecnicamente perfetta.
Qual è stato il tuo percorso di formazione e quali ritieni siano stati gli insegnamenti più preziosi che ti sono stati trasmessi?
Io sono autodidatta ma frequento da sempre circoli fotografici e fotografi professionisti. Ho sempre preferito tanta pratica più che lo studio. I viaggi fotografici sono quelli che più mi hanno aiutato nell'affinare la tecnica e l'occhio nella ricerca dei soggetti e delle inquadrature. Conoscere e confrontarsi con esperti di vari generi è stato per me fondamentale. Mi piace comunque molto anche leggere libri e riviste per ampliare le mie conoscenze.
Tra le tue peculiarità vi è sicuramente quella di sfruttare al massimo le prestazione delle attrezzature che hai a disposizione; esiste secondo te un limite tecnico che se venisse superato potrebbe comportare una rivoluzione nella fotografia?
Conoscere bene la propria attrezzatura e conoscerne i limiti è fondamentale per ottenere l'immagine che vogliamo e per non perdere l'attimo mente impostiamo la fotocamera. Conosco a memoria ogni settaggio della mia macchina anche se a volte trovo funzioni nascoste tra gli innumerevoli menù. Studiare bene il manuale della fotocamera è di grandissimo aiuto. I limiti della tecnologia vengono superati continuamente e la qualità delle fotocamere è in costante aumento. Mi piace seguirne gli sviluppi. La fotografia è bidimensionale rendendola da una parte affascinante ma limitandola allo stesso tempo. Ho quindi sperimentato anche un po' di fotografia in 3D. Mi piace molto, ma è ancora troppo complicato gestire il tutto. In futuro spero che questa diventi più semplice in modo da dare una dimensione in più e quindi tanti nuovi spunti di creatività.
Quali percentuali di importanza attribuiresti alla tecnica, alla formazione, all'attrezzatura ed alla creatività?
Penso che siano tutte molto importanti, ma la creatività per me va al primo posto di questa classifica. In un mondo dove siamo tutti fotografi trovare uno scatto diverso dagli altri e che ti possa distinguere è sempre più difficile ma di fondamentale importanza. Ovviamente l'attrezzatura conta e aiuta, soprattutto nelle situazioni più difficili. Avere formazione e occhio fotografico è importate per riuscire a comporre l'immagine durante la fase di scatto senza perdere tempo e a non farvi sfuggire l'essenza dello scatto che vogliamo catturare.
Si sa, le attrezzature fotografiche pesano parecchio... quanto pesa il tuo zaino e qual è l'attrezzatura alla quale non potresti rinunciare?
Fare lo zaino e rientrare nei pesi consentiti è uno dei miei incubi. Porterei sempre tutto quello che ho ma non è possibile, cerco quindi di avere un po' di tutto per poter riprendere ogni tipo di situazione che mi si potrebbe presentare. Generalmente non rinuncio a 4 ottiche che mi coprano tutte le lunghezze focali. Quindi un ultragrandangolare, un normale, un zoom supertele e ovviamente un macro. In questo modo il mio zaino e sempre un bel macigno, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
Fotograficamente parlando qual è il tuo difetto più grande ed il tuo pregio più grande?
Probabilmente la mia passione per tutti i generi fotografici, mi piacciono tutti. Il che potrebbe essere sia un pregio che un difetto.
A volte la fotografia può diventare una sfida con se stessi... è successo anche a te? Qual è stata la tua sfida fotografica più grande?
Vero, mi piace migliorare sempre la qualità delle mie foto e si anno in anno noto i miglioramenti e dove potrei ancora migliorare. È una voglia costante di perfezionarsi. La fotografia è soprattutto una competizione con me stesso e non una gara con gli altri. Spesso le foto che più mi danno soddisfazione sono quelle che a volte non vengono notate dal pubblico.
Da qualche tempo sei entrato a far parte di uno dei dream-team della fotografia, vuoi spiegarci come è iniziata la tua collaborazione con Nikon e come ti trovi all'interno di questa prestigiosa squadra?
Si sono davvero felice di far parte di questo gruppo. È da quando presi la mia prima Nikon che mi scattò la vera e propria passione per la fotografia e la voglia di sfruttare al massimo la mia attrezzatura. Collaborare con loro è una grandissima soddisfazione. Tutto è iniziato da quando Nikon Europa ha notato e deciso di pubblicare le mie immagini anche per le sue riviste cartacee e digitali.
Oggi sicuramente vi sono tanti fotografi che traggono ispirazione tue fotografie, ma tu a chi ti sei ispirato e chi il fotografo contemporaneo che ammiri di più?
Mi è stata fatta spesso questa domanda, ma non ho fotografi a cui mi ispiro. Ho tanti libri di tanti autori che ammiro e che seguo, ma ho sempre cercato uno stile tutto mio.
La tua passione per la fotografia spesso si coniuga con un'altra grande passione, quella per i viaggi. Credi che sia possibile realizzare buone fotografie senza viaggiare?
Si viaggiare e conoscere il mondo è una delle mie priorità. Ma questo non è per nulla indispensabile per fare ottime fotografie. Le mie immagini di maggior successo sono state spesso scattate a pochi chilometri da casa. Viaggiare da ovviante la possibilità di trovare nuove fonti di ispirazione.
Riusciresti invece a partire per un viaggio senza macchina fotografica?
Pur di viaggiare partirei anche senza fotocamera ma sarebbe sicuramente una sofferenza non poter riprende le situazioni più interessanti. Fortunatamente ormai tra reflex, compatte e smartphone è quasi impossibile non avere l'opportunità di scattare fotografie nei propri viaggi.
www.albertoghizzipanizza.com